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PROWEIN BUSINESS REPORT: LA SITUAZIONE DEL SETTORE VITIVINICOLO

Bicchieri di vino
Qual è la situazione attuale del settore vitivinicolo a livello mondiale? In seguito alla pandemia di Covid-19, la fiera ProWein è stata rinviata sia nel 2020 che nel 2021. Le prossime date sono infatti 27-29 marzo 2022. Si è dunque reso necessario effettuare studi approfonditi sullo stato del settore per comprendere come produttori, rivenditori e professionisti stiano vivendo e affrontando questo periodo di incertezza. La fonte è un importante studio effettuato a livello internazionale da parte dell’Università di Scienze Applicate di Geisenheim. Attraverso una serie di interviste agli esperti del mondo del vino, sono emersi numerosi aspetti da tener presenti per il futuro del settore.

Come si quantificano gli effetti globali del Covid-19 nel campo vitivinicolo? Quali sono le aspettative per il futuro? Eccole qui riassunte in breve.

IL QUADRO GENERALE DEL SETTORE VITIVINICOLO



Tutte le aziende del settore vitivinicolo stanno cercando la via migliore per uscire dalla crisi attuale. Le sfide più impegnative riguardano ovviamente la pandemia e il conseguente deterioramento della situazione economica globale. Se da un lato le chiusure di hotel e ristoranti hanno causato un’interruzione mondiale del commercio di vino, in molti Paesi a beneficiarne sono stati i canali di vendita online. Ad una macro analisi però, emerge come preponderante sia stato il calo di turisti a segnare anche un crollo nei consumi del vino in molti Paesi. L’impatto della crisi ha avuto diverse varianti: le cantine più piccole sono state infatti maggiormente colpite, mentre quelle più grandi sono riuscite ad arrangiarsi in qualche modo, grazie ad una rete di ecommerce più sviluppata.
Gli esperti del settore prevedono una ripresa molto lenta del turismo e delle esportazioni, e non sarà l’incremento delle vendite online a migliorare una situazione che per forza di cose necessita di una certa socialità.

LO SVILUPPO DIGITAL DEL VINO



In risposta alla pandemia, il primo passo da parte di tutti i produttori è stato quello di intensificare la propria presenza online, organizzando degustazioni e presentazioni virtuali, offrendo servizi di consegna a domicilio e rafforzando l’utilizzo dei canali social quali Facebook e Instagram. Questo sviluppo nell’area digitale andrà avanti anche a pandemia conclusa: produttori e rivenditori stanno adattando (e continueranno a farlo) le loro strategie di marketing alla crisi esistente, concentrandosi sui canali online e inserendo pubblicità digitali.

IL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE NELL’ACQUISTO DI VINO



A causa delle restrizioni globali, il consumatore ha modificato sensibilmente il comportamento d’acquisto del vino. I canali di vendita si sono spostati contemporaneamente in tutti i mercati, e il consumo di vino in ambito privato è ancora relativamente basso: esso è infatti destinato principalmente ad occasioni speciali, conviviali, che a causa del Covid-19 non hanno più luogo. Il 44% dei produttori ha quindi cercato di incrementare le vendite ai clienti diretti attraverso offerte speciali con riduzioni di prezzo e tramite l’attivazione di newsletter. Un rivenditore di vini su due, un ristorante su tre e un produttore di vini su quattro ha infine cercato di sviluppare il proprio business offrendo un servizio di consegna a domicilio.
Il commercio del vino è tuttavia messo a dura prova, e si cerca quindi di immaginare lo sviluppo del mercato del consumatore in futuro: se il reddito di quest’ultimo dovesse ridursi, ci sarà maggiore sensibilità al prezzo del vino, per cui sono in molti a puntare su un aumento della domanda di vini regionali e prodotti sostenibili; in pochi invece sperano in una ripresa immediata del segmento premium.

IL VINO NEL SETTORE HO.RE.CA.



Altro ambito importante da considerare quando si parla di settore vitivinicolo è l’HoReCa (Hotellerie-Restaurant-Cafè), in quanto la maggior parte degli ordini e dei consumi di vino arrivano proprio da qui. Le restrizioni imposte dal Covid-19 hanno interessato principalmente hotel e ristoranti:circa il 77% di loro ha dovuto chiudere – anche se temporaneamente – i battenti. Inoltre le misure igieniche hanno imposto costi operativi più alti, restrizioni nei servizi offerti e tassi di occupazione in calo sensibile. Tutto ciò ha ovviamente causato un calo delle vendite.
Rispetto a ristoranti e hotel il commercio del vino è stato toccato in misura minore: solo il 25% degli esercizi infatti ha chiuso e/o ha subito ingenti perdite di vendita, mentre un buon 38% di rivenditori di vino ha dichiarato un incremento degli affari da marzo 2020 ad oggi.

I PIANI DI AIUTO E LA SOSTENIBILITÀ



I programmi di aiuto dei governi sono riusciti ad evitare finora ampi licenziamenti e chiusure di impianti di produzione, ma non si sa ancora con precisione quando inizierà la vera ripresa del settore. L’80% delle imprese sono state colpite in maniera negativa, per questo hanno dovuto tagliare i costi e rinviare tutte le pianificazioni che prevedessero in qualche modo una nuova strategia per la sostenibilità dell’azienda stessa. Questo tema è fondamentale per i produttori di vino, tuttavia è stato messo in secondo piano a causa della pandemia.

COME SARÀ IL FUTURO DEL SETTORE VITIVINICOLO?



Anche dopo la crisi, le previsioni degli esperti parlano di una ripresa lenta e graduale, con una moderazione da parte di turisti e consumatori. Attualmente si stima che quattro acquirenti su dieci nel campo del commercio del vino, della gastronomia e dell’industria alberghiera intendano acquistare vini da nuovi produttori nel 2021. Dall’altra parte però, un acquirente su tre sarà costretto a tagliare i costi e a ridurre quindi il budget d’acquisto del vino. La vendita online infine, si ritaglierà uno spazio sempre più importante ed influente nel settore, anche dopo la pandemia. La commercializzazione digitale è un punto strategico per molte aziende vitivinicole, così come anche per i rivenditori che intendono aumentare la spesa per il marketing digitale.
I produttori di vino dovranno anche diversificare in futuro, per ridurre il rischio proveniente dai singoli mercati e canali. Ciò sarà possibile solo attraverso un’ulteriore crescita aziendale o collaborazioni.

FONTE: ProWein.de
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